Gubbio

In Gubbio si ritrova l'atmosfera medievale e religiosa che avvolge l'intero territorio umbro. Una scultura scolpita nel calcare chiaro ai piedi del monte Ingino che rapisce con la sua bellezza chiunque abbia la fortuna di visitarla.
In epoca romana la città si estese progressivamente verso la pianura. Nel Medioevo prosperò come libero comune e oggi come allora tutte le case sono costruite con bella pietra rosa, in perfetta armonia con l'ambiente circostante. Nella parte alta, venne costruita una cinta muraria dove in seguito prese corpo il complesso monumentale del Palazzo dei Consoli.
Il fascino di Gubbio è accresciuto dalla natura circostante: la campagna è rigogliosa, sullo sfondo gli Appennini coperti di foreste si ergono fieri e il torrente Camignano con le sue tumultuose acque scorre e rinfresca la città.
Si può accedere comodamente alla città prendendo la strada che arriva da sud, ottima per ammirare il panorama. Prima di entrare in quello che può essere definito uno dei centri storici meglio conservati al mondo è consigliabile fermarsi una attimo: sia per avere un quadro complessivo del paesaggio, sia per visitare i resti della città romana.
Uno dei primi monumenti che si incontrano seguendo la strada è il Mausoleo, una tomba monumentale provvista di camera sepolcrale con tanto di volta a botte. Proseguendo, si trovano i resti del Teatro Romano, lì vicino piazza Quaranta Martiri, dove si può lasciare l'automobile ed entrare in città. Sulla piazza si affacciano la chiesa duecentesca di San Francesco, sul lato opposto l'antico ospedale di Santa Maria della Misericordia e sulla sinistra Santa Maria dei Laici.
Da Piazza Quaranta Martiri si può prendere la strada verso il centro, via della Repubblica, tutta in salita, che si addentra nel cuore antico della città medievale. Oppure si può imboccare la via Cavour da cui si accede all’antico quartiere di San Martino che si sviluppa sulle rive del torrente Camignano.
Eventi e Feste
Il santo patrono di Gubbio, Ubaldo, viene festeggiato ogni anno il 15 maggio con la Corsa dei Ceri. Si tratta di una cerimonia vecchia di 900 anni. Si comincia di prima mattina con una messa e una processione attraverso le stradine affollate dove vengono trasportati dei grandi ceri di legno dedicati a diversi santi. Alle 10.30 comincia una seconda processione diretta in piazza Grande dove i ceri vengono sollevati dai membri delle confraternite delle città.Dopo un lauto pranzo a base di pesce dentro il Palazzo dei Consoli, i ceri vengono portati a tutti gli angoli della città e alle 18 ci si ritrova in piazza grande dove il sindaco dà il via alla vera e propria attrazione che prevede di riportare di corsa i Ceri dentro la basilica da cui sono usciti la mattina. Ogni confraternita può disporre di dieci portatori che si alternano ogni dieci minuti senza mai fermarsi.Questo evento si ripete ormai da secoli, si dibatte molto sulle sue origini. In ogni caso è un esempio di come le tradizioni possano sopravvivere al tempo, un'occasione comunitaria di confronto e condivisione, e anche una buona scusa per festeggiare.